La qualità della danza

Frinisci caviglia il suono del tuo ventre
piatto maccheronico di spilli
in balìa delle onde
che spumo dai flutti riarso
che se organizzo tutte le donne evaporo i mari
e incaglio il petrolio
e poi muovo a piedi
e l'erba fine è secca e mi punge.
Dagli allo zingaro un violino
e balla, mora.
Amoroso saltello e gesticolo
la canicola mi scioglie
e odoro forte senza fine.
E spremo gli agrumi quel lime negli occhi,
che lacrimo cieco: non vedo più il mondo.