Bannato poeta, tornato redento a te addentro che denso lì
mordo, vaglio, certo che mi voglio attorno, penso, mi scorgo e non condanno su
afose note d’oblivion ricordarvi desti a rincorrere sugli scogli, onde evitare
navigazione di acque più alte, di salgemma riarsi, vivi. Questa memoria avevo
impressa su d’una carta da foto sbiadita su toni di grigio da un mosaico d’anni.
Probabilmente non è mai stata: pianura vissuta con forte sentore di montagna,
velluti tenui, odore di resina di pino.